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Avatar di VITTORE DA RIN BETTA

a Vi il nobile Fedele lampertico capeggiò un partito contrario a che a VI passasse la ferrovia ed i vicentini furbi come sono gli hanno fatto anche un monumento. Forse in futiro verranno eretti monumenti anche per qualcuno che si sta opponendo all'uso dell'AI. Quanto all' ampiego della AI per la musica sono d'accordissimo, spero ci saranno risultati migliori delle cacofonie delle musiche attuali Sanremo e c. Lo stesso per l'arte, porcate fatte passare per arte, forse meglio l'AI. Letteratura idem, una quantità di scritti illeggibili prodotti da pseudo scrittori-giornalisti. Proviamo con l'AI. Perderanno il lavoro?. ne imparino un altro. anche i cocchieri ed i fabbricanti di selle da cavallo hanno cambiato.

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Avatar di Giovanni Ferraro

Quanto meno vengono fuori lavori di scuola! Molto meglio della centrifugazione di ignoranza.

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Avatar di Roberto Casiraghi

Gli apologeti dell'AI si rendono conto che il loro stesso mestiere è sostituibile?

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Avatar di Laura Turini

Molto è sostituibile, lo sono tutti i lavori ripetitivi, ma l'uomo ha ancora tanto che le macchine non hanno

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Avatar di Mariano Beltrame

Come ex insegnante trovo interessantissimo il tema AI e apprezzo l’analisi di Turini.

Dell’impatto di AI sull’industria culturale non mi sento particolarmente preoccupata - riferendomi ai settori scrittura/informazione- anche perché in questi settori le attuali modalità di (sovra) produzione e consumo mi pare poco garantiscano qualità, riducano diseguaglianze culturali, sviluppino strumenti di comprensione.

Penso che -per paradosso- l’AI potrebbe perfino “costringerci” a leggere e pensare di più e a scrivere meno… che non sarebbe poi male!

Mi interroga di più l’uso “personale” dello strumento AI: io quando lo interpello, mi compiaccio su alcune risposte ma in automatico modifico formulazioni e/o contenuti utilizzando -credo- il mio magazzino di strumenti e conoscenze. E allora mi chiedo se oggi -per un utilizzo consapevole di AI - a bambini e adolescenti serva un magazzino simile o diverso dal mio e se, come e quanto famiglia e scuola possano/debbano contribuirvi….

Mi pare cioè che davanti a noi si apra un’ inevitabile e decisiva sfida educativa …. su cui vorrei sentire la voce di “Appunti”…

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Avatar di Laura Turini

Assolutamente fondamentale. L'educazione è necessaria perchè dobbiamo tutti quanti, e soprattutto i ragazzi, renderci conto di come funziona questa nuova tecnologia, delle sue possibilità espressive e dei rischi. Sono anche d'accordo con il fatto che, se siamo saggi, l'AI ci costringe a pensare di più, a informarci di più, a istruirci, ad essere accorti

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Avatar di Roberto Casiraghi

E' stata già preannunciata una suite di utensili di AI che si vanta di poter gestire l'intero processo della creazione pubblicitaria. ossia la realizzazione non solo della creatività ma anche dell'intera campagna di acquisizione di spazi pubblicitari. Aspettiamo a vedere cosa c'è di vero. Ma che le agenzie pubblicitarie siano ormai vittime predestinate dei giochi al massacro dell'AI è un fatto riconosciuto dagli stessi operatori. Cosa succederà allora nell'attiguo mondo dei marchi e dei brevetti? Sarà risparmiato dalla furia innovativa dell'AI o, tutto sommato, presenta ancora sufficienti ragioni per reclamare una sorta di immunità rispetto alle spregiudicate innovazioni che rischierebbero di travolgerla?

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Avatar di Laura Turini

Ogni professione ne sarà in qualche modo travolta, ciò non significa che tutte le professioni scompariranno ma che dovranno trasformarsi. I grafici, ad esempio, la usano e a fianco di chi la teme c'è chi ne è molto contento. Per quanto attiene la proprietà intellettuale, forse un giorno ci sarà una macchina che in automatico preparerà la pratica di deposito di un marchio, ma magari della consulenza potrà esserci sempre bisogno. Personalmente non sono preoccupata, cerco di stare con gli occhi aperti e di adeguare il lavoro al flusso dei cambiamenti

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