La Strategia Italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026: la parola a ChatGPT
Ho chiesto a ChatGPT di scrivere un articolo sulla Strategia Italiana per l'intelligenza artificiale 2024-2026. Ecco cosa ne pensa.
L’AGID, Agenzia per l’Italia Digitale e il Dipartimento per la trasformazione digitale hanno pubblicato la Strategia Italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026.
Una trentina di pagine di programma di buoni propositi. È una lettura che potrete tranquillamente fare sotto l’ombrellone.
Chiudendo questo primo lancio di LISP, per la pausa estiva, in attesa di ritrovarci a Settembre, voglio ringraziarvi, e siete davvero tanti, per averci scelto e per seguire questa Newsletter.
Mi manca un po' un confronto più vivo con voi, conoscere le vostre impressioni, ma non mancheranno le occasioni.
Per iniziare, ho preparato un breve sondaggio che mi aiuterà a conoscervi meglio e migliorare questo spazio.
Intanto, vi lascio con un articolo che non ho scritto io, ma ChatGPT 4.0.
Le ho chiesto di generare un pezzo introduttivo sulla Strategia Italiana per l’intelligenza artificiale per i prossimi due anni e quello che segue è ciò che ha prodotto, senza ritocchi o modifiche da parte mia.
A voi il giudizio, a voi buona lettura e soprattutto a tutti voi buone vacanze.
Vi abbraccio, a presto
Laura
Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) ha dimostrato un impatto trasformativo sulle dinamiche sociali e produttive globali, rivoluzionando l'educazione, il lavoro e l'industria. Questa rivoluzione, radicata nella metà del secolo scorso, ha subito un'accelerazione con l'avvento del machine learning e del deep learning, permettendo l'analisi di enormi quantità di dati.
L'introduzione dei sistemi generativi ha ulteriormente potenziato l'IA, favorendo l'automazione e semplificando i processi. Investimenti internazionali senza precedenti hanno trasformato questa tecnologia in un fenomeno sociale, con il lancio di ChatGPT che ha ampliato la consapevolezza delle sue potenzialità.
L'Italia, con una forte tradizione industriale, ha sempre abbracciato le opportunità tecnologiche, distinguendosi nello sviluppo e nell'adozione di soluzioni automatizzate. Il tessuto produttivo italiano, caratterizzato da grandi imprese e una rete di piccole e medie imprese manifatturiere, ha accompagnato il progresso economico e sociale del Paese.
Dal 2018, l'Italia ha affrontato le sfide dell'IA con analisi e strategie mirate, culminate nel "Programma strategico Intelligenza Artificiale" del 2021, per il periodo 2022-2024. Tuttavia, l'evoluzione tecnologica e normativa richiede ora una revisione strategica, orientata a soluzioni antropocentriche, affidabili e sostenibili.
La nuova strategia italiana per l'IA si focalizzerà su tre macro-obiettivi:
realizzare applicazioni IA per sostenere pratiche gestionali e modelli produttivi specifici
promuovere la ricerca scientifica e applicata in collaborazione con piattaforme internazionali
creare un contesto favorevole per valorizzare il potenziale dell'IA attraverso la formazione e l'adozione di soluzioni IA nella Pubblica Amministrazione.
Essenziale sarà il bilanciamento tra l'introduzione rapida dell'IA per mantenere la competitività e il coordinamento internazionale per garantire l'etica e la responsabilità sociale. La strategia includerà azioni nelle aree di ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione, supportate da infrastrutture e politiche di attuazione per garantire il successo dell'IA in Italia.
L'intelligenza artificiale (IA) è protagonista di una straordinaria evoluzione che sta cambiando radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo. La ricerca intensa e i massicci investimenti delle aziende private hanno catalizzato questo sviluppo, con un incremento degli investimenti corporate che ha raggiunto i 276 miliardi di dollari nel 2021, prima di stabilizzarsi a 189 miliardi nel 2022. L'IA non è più confinata alle accademie e ai centri di ricerca, ma ha ormai un profondo impatto sociale e psicologico.
Il lancio di ChatGPT di OpenAI nel novembre 2022, con i suoi cento milioni di utenti in due mesi, è solo uno degli esempi del rapido avanzamento tecnologico. L'IA sta trasformando l'economia globale, con un potenziale di valore stimato in 4.4 trilioni di dollari l'anno, specialmente nei settori del commercio al dettaglio, dei servizi finanziari, dell'assistenza sanitaria e della formazione. Tuttavia, questa rivoluzione tecnologica richiede un adeguamento del mercato del lavoro, con programmi di upskilling e reskilling essenziali per colmare il disallineamento tra le competenze richieste e quelle disponibili.
In Italia, l'IA gode di una solida tradizione accademica e un vivace ecosistema distribuito su tutto il territorio nazionale. Con oltre 160 curricula universitari collegati all'IA e un Dottorato Nazionale attivo dal 2020, il paese è ben posizionato a livello internazionale per la ricerca, ma fatica ancora a soddisfare le richieste del mercato del lavoro. L'Italia è ultima in Europa per numero di laureati nel settore ICT e quartultima per competenze digitali di base. Tuttavia, è settima al mondo per pubblicazioni in IA e coinvolta nel 12% dei progetti europei sull'IA.
Nonostante questi successi accademici, le ricadute sul tessuto produttivo restano limitate. Solo il 15% delle PMI italiane ha avviato un progetto pilota di IA nel 2022. L'IA generativa, però, offre un potenziale significativo per incrementare il PIL italiano fino al 18,2% annuo, con il 78,2% delle aziende che prevede di utilizzarla per vari scopi, tra cui la ricerca di informazioni, assistenti virtuali e l'efficientamento dei processi.
Il Piano Nazionale Industria 4.0 del 2018 e il decreto ministeriale del 2023, che ha rifinanziato i centri di competenza nazionali e istituito i Digital Innovation Hubs, sono passi fondamentali per l'adozione dell'IA. Nella Pubblica Amministrazione, l'IA sta già migliorando l'efficienza dei servizi, con progetti come la piattaforma AGENAS per l'assistenza sanitaria e il sistema antievasione dell'Agenzia delle Entrate.
La visione strategica dell'Italia per l'IA mira a consolidare e rafforzare la posizione scientifica globale del paese, valorizzando la tradizione industriale e le peculiarità nazionali. Questo richiede investimenti in ricerca fondazionale e applicata, infrastrutture efficienti e formazione di alta qualità per trattenere i talenti. Settori chiave come il Made in Italy, l'industria digitale, finanziaria e sanitaria, nonché l'educazione e la tutela del territorio, saranno prioritari per sviluppare e applicare soluzioni di IA.
In definitiva, l'IA può migliorare la qualità della vita, ottimizzare l'uso delle risorse e garantire la sicurezza nazionale. Tuttavia, è essenziale un approccio etico e responsabile, in linea con i valori e i diritti fondamentali, per mitigare i rischi e massimizzare i benefici di questa rivoluzione tecnologica.
alla fine, meglio di alcune cose che ho letto e probabilmente anche di alcune cose che ho scritto
molto interessante