«Breve e universale storia degli algoritmi», un gioiello di Luigi Laura
Luigi Laura rende accessibile a tutti nozioni tecniche degli algoritmi, umanizzando l’intelligenza artificiale per andarne a trovare le radici nella nostra storia più antica.
Sentiamo sempre parlare di algoritmi, ma pochi sanno cosa sono davvero.
Luigi Laura, professore universitario che ha insegnato Machine Learning e analisi dei Big Data alla Luiss, ci conduce in un viaggio alle origini degli algoritmi per dimostrarci come essi rappresentino, da sempre, un modello per risolvere un problema seguendo una determinata serie di passi.
L’algoritmo, scrive Laura, è simile a una ricetta, in quanto è un procedimento che insegna come ottenere un certo risultato partendo da determinati dati iniziali che corrispondono agli ingredienti.
Ogni programma, prima di essere scritto in un linguaggio incomprensibile alla maggiore parte di noi ma leggibile dalla macchina, ha alla sua base l’ideazione di una procedura per guidare la macchina ad eseguire una serie di funzioni per generare un certo risultato o svolgere determinate funzioni.
I programmi tradizionali sono infatti detti di tipo if/then, in quanto indicano al computer di comportarsi in un certo modo (then) quando si verifica un certo evento (if). I diversi passi vengono rappresentati attraverso un diagramma di flusso che, utilizzando figure di forma diversa, in particolare rettangoli e rombi collegati tra loro, indica le vie alternative che possono essere seguite dalla macchina a seconda delle variabili che si presentano.
Il termine algoritmo non ha un significato proprio, ma è la trasposizione del nome del matematico persiano Al-Khwarizmi, autore delle “Regole di ripristino e riduzione”, un testo del IX Secolo D.C., in cui si parlava di meccanismi di regole da seguire per risolvere un problema, testo che è andato perduto ma che è giunto a noi attraverso la traduzione latina Dixit Algorizmi.
Gli algoritmi, intesi appunto come metodo per risolvere un problema, hanno però un’origine molto più antica.
Nel libro di Luigi Laura scopriamo che i primi algoritmi sono incisi su tavolette babilonesi del 1800/1600 A.C. e servivano per svolgere calcoli matematici, anche se quelli più famosi sono il Planetario di Archimede e il meccanismo di Antikythera, datati tra il duecento e il cento Avanti Cristo.
Questi ultimi calcolavano la posizione dei corpi celesti e sono considerati il primo esempio di calcolatore analgico, prima delle calcolatrici di Pascal e di Babbage, rispettivamente del 1600 e del 1800.
La macchina analitica di Babbage è forse il vero antenato dei computer ma il suo inventore non riuscì mai a realizzarla per il costo eccessivo dei materiali necessari al suo funzionamento.
Babbage la presentò, per la prima volta, all’Università di Torino nel 1840 ed ebbe la fortuna di potersi avvalere della collaborazione di Ada Lovelace, la “incantatrice di numeri”, considerata la prima programmatrice della storia. Fu sua l’idea di codificare i programmi attraverso schede perforate, come quelle che saranno poi effettivamente usate nei computer degli anni Settanta.
Nonostante questi illustri precedenti, è la Macchina di Turing, presentata in un articolo del 1936, ad essere considerata iI primo computer della storia, in quanto capace di eseguire qualsiasi algoritmo e non di risolvere un solo problema per volta.
Il primo computer fu costruito più tardi a Bletchley Park, nel 1944, con il nome Colossus e fu seguito dal più famoso ENIAC dell’Università della Pennsylvania nel 1945.
Il resto è storia recente, e di progresso in progresso si è arrivati fino all’intelligenza artificiale e alla blockchain.
I programmi per elaboratore elettronici e i sistemi più avanzati di machine learning e di deep learning, per quanto complessi siano, si fondano su geniali procedimenti che hanno molto a che vedere con la logica.
Il libro, ricco di riferimenti storici e tecnici, ripercorre l’evoluzione di Internet e dei social media per mostrare come tutto, inclusi i sistemi che scelgono le notizie o che propongono i programmi televisivi o mostrano gli amici con cui potere iniziare una conversazione, è regolato da algoritmi e che quanto più questi sono efficaci tanto più determinano le sorti dell’economia e le scelte sociali e politiche.
La sfida che stiamo vivendo con l’intelligenza artificiale è che degli algoritmi possiamo perdere il controllo, per non dire che lo abbiamo già perso, in quanto le macchine ne creano di nuovi agendo sui loro modelli matematici e sui loro dati, per cui sempre di più diventano autonomi e fenomeni da studiare per potere sperare di poterli continuare a gestire.
In «Breve e universale storia degli algoritmi» l’autore propone anche esempi concreti di algoritmi, sfidandolo a penetrare nel loro funzionamento, in un continuo andirivieni tra passato e futuro. Nel testo si trova anche il disegno del diagramma di flusso, con simboli moderni, dell’algoritmo di Euclide che, come afferma Donald Knuth, «è il nonno di tutti gli algoritmi, perché è il più antico algoritmo non banale che è sopravvissuto fino ai giorni nostri».
Per finire, Luigi Laura ci invita a risolvere alcuni indovinelli algoritmici, di cui fornisce anche le soluzioni, ma è vietato barare.
Questo libro è qualcosa di veramente godibile che rende accessibile a tutti nozioni tecniche solo apparentemente riservate a pochi, umanizzando l’intelligenza artificiale per andarne a trovare le radici nella nostra storia più antica.
Come scrive Donald Knuth, «per rendere l’informatica una scienza rispettabile bisogna mostrare che abbia radici profonde nella storia e che non sia quindi un fenomeno passeggero».
Luigi Laura è riuscito a dimostraci che probabilmente è davvero così.
Il mio libro
È uscito il mio nuovo libro “A chi spettano i diritti sulle opere dell’intelligenza artificiale”, edito da Maggioli Editore.
Sono molto felice di poter presentare il mio libro in occasione dell’evento privato “Intelligenza Artificiale applicata al Patrimonio Culturale”, organizzato da La Società Italiana per l’Ingegneria Culturale e la rivista Arte e Diritto, che riunirà importanti esponenti del mondo culturale e politico.