Finalmente posso cominciare a scrivere.
Non che prima non lo facessi, anzi: il mio primo consiglio è quello di non dimenticare mai di seguire Appunti di Stefano Feltri, su cui pubblico articoli sull’intelligenza artificiale e sui cui potete leggere sempre interventi di grande respiro.
Devo a Stefano Feltri, e alla sua passione per il giornalismo vero, un mio rinnovato interesse alla scrittura, dopo gli anni al Sole24Ore.
Per chi non mi conosce, può scoprire di più su di me su lauraturini.it, ma la vera protagonista di questa Newsletter non sono io, ma lei, l’intelligenza artificiale.
Più che esserne interessata, posso dire di amarla. Non solo e non tanto per il lato tecnico che mi sfida, quanto perché il suo studio conduce inevitabilmente sul terreno della conoscenza della natura umana.
Non ho letto mai tanto di filosofia e di fisica quantistica quanto in questi ultimi due anni da quando mi occupo di intelligenza artificiale. Ogni libro tira l’altro e domande fondamentali, come chi siamo, come pensiamo, cos’è la coscienza, si accavallano e si moltiplicano penetrando il funzionamento delle macchine.
Di cosa parleremo
Questa è una newsletter che si occupa di diritto, prometto, ma sarebbe meglio dire che guarda il mondo dal punto di vista del diritto, inteso non come costrizione e obbligo, ma quale espressione e esaltazione della libertà dell’essere umano che si realizza anche attraverso le regole.
Per questo sono critica quando si vogliono imporre lacci e lacciuoli, spesso eccessivi, soprattutto in ambiti così inesplorati e delicati, come quello dell’intelligenza artificiale.
I nuovi fenomeni, tecnici o sociali, non dovrebbero essere repressi o limitati, ma coltivati con curiosità dai giuristi, compresi, senza preconcetti, per trovare soluzioni innovative che favoriscano la convivenza con queste macchine destinate a restare tra di noi.
La fretta non è mai un buon consigliere, ma la lungimiranza, lo studio e l’attenzione è d’obbligo.
Troppe volte la legge arriva in ritardo e corre ai ripari, talvolta in modo maldestro.
In questa Newsletter ci occuperemo di temi di attualità sull’intelligenza artificiale, nella sezione LISP_News, ma ci saranno alcune rubriche fisse che, probabilmente, cambieranno con il tempo.
La prima è LISP_Libri, in cui vorrei condividere con voi le mie letture su questo tema e mi farà piacere se vorrete segnalarmi le vostre. Ci sono testi bellissimi, è impossibile leggere tutto, ma già sapere che esistono, comprarli e averli in libreria mi rende felice. Ne ho la casa piena, stanno cominciando a occupare anche il pavimento.
La seconda è LISP_AI Act e questa sarà più tecnica. Ad Aprile 2024 entra in vigore in Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale, un testo complesso di oltre cinquecento pagine. Per renderlo più digeribile e consentire a tutti di poterlo comprendere e adottare nel rispetto della tempistica prevista, ho pensato di trattarlo per gradi, con una serie di episodi che, passo dopo passo, lo esamineranno tutto, dando anche indicazioni pratiche per la sua applicazione da parte delle aziende.
È, inoltre, quasi pronta una terza rubrica che, per me, è la più intrigante, ma di cui non vi anticipo.
Chiudo questa breve introduzione dicendovi che LISP non è un progetto isolato.
La Newsletter si inserisce in un contesto di più ampio respiro che comprende il mio libro, scritto per Maggioli Editore, dal titolo «A chi spettano i diritti sulle opere dell’intelligenza artificiale» e un podcast in cui, tra gli altri argomenti, affronterò proprio il rapporto tra diritto d’autore e intelligenza artificiale, con tutte le sue possibili implicazioni.
Il podcast si intitolerà L’intelligenza artificiale siamo noi, non per arroganza, ma per sottolineare come questa nuova tecnologia aliena ci sia figlia e ci assomigli più di quanto crediamo.
L’obiettivo è che questi strumenti possano essere utili ad accrescere la conoscenza di tutti e aprire un dibattito su temi così rilevanti.
Non nego che mi piacerebbe molto che si aprisse un dibattito con i più giovani.
Se non riusciamo a proiettarci nella loro visione del mondo faremo davvero fatica a preparare il terreno su cui ci auguriamo possano fare germogliare nuovi e più saporiti frutti rispetto al delirio che spesso ci circonda.
Criticateci, odiateci, provocateci, ma parlateci. Non tutti gli adulti vi ignorano, non tutti gli adulti sono da buttare giù dalla torre.
Laura Turini